Può succedere che, per i motivi più diversi, il prato di casa si ammali. In genere capirlo è semplice: possono comparire chiazze gialle o brunastre, si possono notare fili rossi o individuare aree marce.
Ma, sebbene determinare la salute del proprio prato non sia così difficile, trattare le malattie è decisamente più complicato.
La prima regola? Conoscere le malattie del prato, a cominciare dalle più comuni, per prevenirle e per trattarle con i giusti prodotti per la cura delle piante.
In primavera e in estate, una delle malattie del prato più diffuse è causata dal fungo Rhizoctonia Solani. Ma tante altre sono le malattie, specialmente fungine, che possono manifestarsi.
In presenza della Rhizoctonia Solani, sull’erba compaiono macchie marroni, a formare cerchi grandi da pochi centimetri a diversi metri. Gli steli d’erba colpiti si rinsecchiscono e tendono al marrone, sembrando marci. Cosa causa la malattia? In genere l’eccessiva fertilizzazione con azoto, oppure un’irrigazione troppo abbondante, associate al calore. La Rhizoctonia Solani colpisce infatti il prato quando la temperatura supera i 16°C, ma si manifesta attivamente a partire dai 30°C.
Per curarla è necessario utilizzare un fungicida chimico, a cui aggiungere un biostimolante fogliare con acidi umici ad azione protettiva. Fondamentale è però la prevenzione: bagna il prato la mattina presto, con una pausa di 1-2 giorni a settimana, ed effettua un trattamento con concime (ad esempio quello potassico) prima che il caldo intenso si manifesti.
Un’altra malattia del prato in estate piuttosto comune è il Pythium (o marciume delle plantule alla germinazione): la si riconosce per la formazione di macchie giallastre, all’interno delle quali l’erba appare viscida e coperta da una sottile muffa che ricorda il cotone. Anche questo fungo è causato dall’eccessiva presenza d’azoto, dalle irrigazioni abbondanti, e da temperature di circa 27-35°C. Le regole preventive sono le stesse del Rhizoctonia Solani, mentre la cura deve essere effettuata con carbammati.
Se le macchie comparse sono piccole e scure, e tendono a schiarire con il tempo, la causa è la sclerotinia. Anche chiamata “macchia di dollaro”, in quanto le chiazze misurano in genere tra 1 e 8 centimetri proprio come i centesimi di dollari americani, è provocata dall’elevata umidità e da tagli troppo bassi. Per prevenirla è necessario effettuare concimazioni azotate nelle dosi consigliate.
Hai notato nell’erba degli strani fili rossi? Con ogni probabilità, il tuo prato è stato attaccato dalla Laetisaria Fuciformis. I fili rossi, che si attaccano all’erba, tendono a rompersi diffondendo le spore e con esse l’infestazione. Trattabile con propiconazolo, procloraz e azoxystrobin, si manifesta in genere in primavera su terreni poco fertili e con azoto insufficiente.

Come il nome stesso suggerisce, la ruggine del prato comporta la formazione di macchie giallo-marrone sulle foglie più lunghe. La diffusione dell’infestazione avviene per rottura: le foglie d’erba che si rompono diffondono le spore, attaccando diverse aree del prato. Come prevenire la malattia? Evitando le innaffiature eccessive, tagliando l’erba e fornendo al terreno sufficiente azoto.

Sebbene le malattie del prato siano più frequenti d’estate, anche l’inverno porta con sé fastidiose patologie fungine.
Negli inverni più rigidi, a seguito delle nevicate, il prato può essere colpito dal cosiddetto “marciume grigio delle nevi”.
Frequente con temperature di circa 1-2°C, in presenza di forti nevicate e di una lunga permanenza della neve sul prato, è causato da due funghi: Typhula incarnata e Typhula ishikariensis. La sua manifestazione tipica? All’inizio compaiono macchie giallastre oppure grigie, con foglie intrecciate e un fitto feltro bianco. Quando l’umidità diminuisce, il colore inizia a tendere all’argento.
Laddove è diffuso il marciume grigio delle nevi, si può notare anche il marciume rosa invernale. Il nome deriva dal fatto che, la macchia provocata dalla neve o dell’elevata umidità, tende al rosa. Perché la malattia si manifesti è necessario che si verifichi un lungo periodo di nevicate, geli e disgeli, piogge e nebbie.
Per prevenire le malattie del prato invernali è necessario interrompere l’uso dei concimi azotati un mese prima che il freddo intenso cominci, ma anche somministrare concimi a base di potassio, calcio e microelementi fortificanti.
D’estate come d’inverno, poi, per preservare la salute del proprio manto erboso è indispensabile mantenere un drenaggio efficiente e tagliare l’erba a un’altezza corretta. Per evitare che si formi un’umidità eccessiva, è poi bene non lasciare a lungo le foglie secche sul prato e rimuovere il feltro alla fine dell’estate.